giovedì 7 gennaio 2016

Conclusione

Questo blog tratta la ricerca della raffinatezza.
E' stato un lavoro intenso, impegnativo e condizionante tanto che ora che ne sono giunta alla fine tutto ciò che vivo e che osservo lo filtro attraverso il concetto di raffinatezza.
La raffinatezza va dall'essenzialità alla complessità e questa dicotomia è presente in ogni forma e in ogni dove. Nel mio percorso ho trovato la raffinatezza nella sottrazione per arrivare all'essenza, alla forma pura, e nell'addizione per giungere a forme complesse ed elaborate.
Il mio percorso è partito dalla definizione enciclopedica, passando attraverso la traduzione nelle varie lingue arrivando ad una mappa concettuale seguita da una word cloud che ha raggruppato i principali temi della raffinatezza.
Ho viaggiato attraverso la musica dove la raffinatezza è per me una sua caratteristica universale, l'ho esemplificata nel blog con Enya, Edith Piaf al suono di un vecchio grammofono.
Dopo essermi soffermata su un prezioso intarsio, ho percorso la Galleria Grande a Venaria Reale, gustando l'essenza di un cyber egg, dei macarons; leggendo il Galateo di Monsignor Della Casa ho incontrato Lucullo, amante della buona tavola, e Dorian Gray.
In Casablanca ho scoperto un raffinato cinema in bianco e nero. 
Sono giunta al cuore della raffinatezza dove ritrovarla è stata un'emozione nel sottile raffinato erotismo del bianco marmo di Amore e Psiche, nel magico velo del Cristo Velato e negli occhi d'ambra del gatto di Baudelaire.
Ho riscoperto l'isola dei Feaci con Ulisse amandone la raffinata civiltà ed ospitalità, giungendo nei secolo seguenti fino ad Andrea Sperelli, esteta raffinato alla ricerca di sensazioni ancor più raffinate ed esclusive, che avrebbe amato la pubblicità di Gucci e la moda descritta nell'editoria.
Dalla letteratura, ai fumetti di Manuele Fior, alle favole dove il piccolo e raffinato piede di Cenerentola è l'emblema di perfetta bellezza.
Il mio cammino ha attraversato le scienze ritrovando la raffinatezza nella matematica con la sezione aurea, nella zoologia con la tela del ragno ed il volo della farfalla e nella fisiologia con la perfezione del battito cardiaco.
Strada facendo mi sono meravigliata della raffinatezza contenuta in una penna sfera Montblanc, in un marchio Rosenthal e in una rosa rappresentata in un francobollo.
Ho concluso il mio blog con un abbecedario, un glossario ed una bibliografia.
Auguro ai lettori del blog una navigazione stimolante ed emozionante nel mondo della raffinatezza.




Conchiglia per natura raffinata


martedì 5 gennaio 2016

Spelling book


A B C

A:   appeal
B:   breeding
C:   class
D:   delicate
E:   elegance
F:   fashion
G:   gentility
H:   honor
I:
J:
K:   kindness
L:   luxury
M:  manner
N:   nicety
O:   originality
P:   polished
Q:   quality
R:   refinement
S:   sophistication
T:   trend
U:
V:   virtue
W:   worth
X:
Y:   yummy
Z:   zeal

Parole chiavi del blog


GLOSSARIO


ARTE: attività umana volta a creare opere a cui si riconosce un valore estetico, per mezzo di forme, colori, parole o suoni: l'arte della scultura, della pittura, della poesia, della musica; un'opera d'arte.



CUCINA: per cucina raffinata si intende una cucina squisita, prelibata, ricercata, sofisticata ed elegante, dove il cibo perde la sua identità primaria di nutrimento e diventa un'opera d'arte.

"L'arte della cucina è comunque un'arte minore. Se dovessi paragonare l'arte minore della cucina a una maggiore, la paragonerei al teatro. Al ristorante tutte le sere va in scena un'opera diversa dalla replica del giorno successivo. Sarà sempre uguale ma diversa. Mi piace vederla così, come forma artistica." 
Davide Scabin



ELEGANZA: Che ha insieme grazia e semplicità, rivelando cura e buon gusto senza affettazione o eccessiva ricercatezza, detto degli atti, del comportamento o della persona.

"Essere elegante non è facile. L'eleganza richiede uno spirito attento, una conoscenza raffinata delle sfumature e persino un certo intuito divinatorio per anticipare il destino di ogni novità che si fa largo, una personalità ferma e attiva che nell'adottare la moda non diventi mai volgare o gregaria."
Pedro Rodriguez



FINEZZA: raffinatezza, squisitezza, signorilità: finezza di gusto, di stile; dimostrazione di profonda e gentile cortesia.



MANIERA: modo di fare, di comportarsi, di essere; gardo, buona creanza.

Bibliografia



- Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray, Mondadori, 2003
- Francis Scott Fitzgerald, Il grande Gatsby, Feltrinelli, 2013
- Gabriele D'Annunzio, Il piacere, Garzanti libri, 2007
- James Joyce, Ulisse, Mondadori, 2000
- Omero, Odissea, Mondadori, 1991
- Giovanni Della Casa, Galateo, Einaudi, 2006
- Hall Garnet, Tecnica dell'intarsio in rilievo, Invernizzi, 2003

Specifica tecnica


INTARSIO

L'intarsio è una delle tecniche figurative più raffinate ed originali con cui si possono creare autentiche opere d'arte.

Mobile attribuito a André Charles Boulle

Storia dell'intarsio

lunedì 4 gennaio 2016

La raffinatezza in una ricetta


MACARONS

I macarons sono dei deliziosi dolcetti francesi tanto buoni quanto chic e raffinati.
Erano dolci consumati dai nobili e dai ricchi borghesi, venivano infatti gustati in eleganti salottini, in raffinate pasticcerie o durante la pausa del tè, ma non venivano mai preparati in casa. Era proprio questa la loro prerogativa più apprezzata dagli aristocratici: il fatto che dovessero essere acquistati, anziché preparati in casa, ciò li rendeva speciali, una raffinatezza da signori.



Storia dei macarons.
Dove i macarons raggiungono la massima raffinatezza: Ladurée


Ricetta:

Difficoltà: elevata
Preparazione: 40 minuti
Cottura: 13 minuti
Dosi per: 35 pezzi
Costo: basso

Ingredienti per 35 macarons...
- Uova, 5 albumi a temperatura ambiente, circa 150 g
- Zucchero semolato 200 g
- Farina di mandorle 200 g
- Acqua a temperatura ambiente 50 g
- Zucchero a velo 200 g
- Coloranti alimentari in polvere, la punta di un cucchiaino

... e per la ganache al cioccolato bianco
- Cioccolato bianco 160 g
- Panna fresca liquida 50 g
- Vaniglia i semi di mezza bacca

Preparazione:
Per preparare i macarons iniziate dalla preparazione dei gusci. Con un colino a maglie strette setacciate in una ciotola lo zucchero a velo e la farina di mandorle. Versate 75 g di albumi e mescolate gli ingredienti con una spatola fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Tenete il composto da parte. Poi prendete una planetaria e versatevi i restanti 75 g di albumi.
Montate gli albumi a neve ferma con le fruste a velocità media. Dopodiché prendete un tegame dai bordi alti, versatevi lo zucchero e l'acqua. Mescolate con un cucchiaio di legno per amalgamare bene gli ingredienti ed evitare la formazione di grumi. Quindi fate sciogliere a fuoco dolce, portando a 118°C (potete misurare con un termometro da cucina) per ottenere uno sciroppo.
Quando sarà arrivato alla temperatura indicata, versate lo sciroppo a filo sugli albumi mentre montano e continuate a far andare la planetaria fino a quando il composto avrà raggiunto la temperature ambiente e gli albumi saranno montati a neve ferma. Poi arrestate la planetaria e aggiungete il colorante in polvere (noi abbiamo scelto il colore rosso, ma potete scegliere quello che più preferite per colorare i vostri macarons). Mescolate delicatamente il composto con una spatola o nuovamente con le fruste a velocità bassa per alcuni secondi per sciogliere il colorante poco alla volta e consentire una distribuzione uniforme del colorante su tutto il composto.
A questo punto aiutandovi con una spatola incorporate la meringa colorata al composto che avevate preparato in precedenza con farina di mandorle, albumi e zucchero a velo, effettuando un movimento delicato dal basso verso l'alto per non smontare la meringa. Trasferite ora il composto in una sac-à-poche unita di bocchetta liscia da 10 mm. Quindi prendete una leccarda foderata con carta forno e create con la sac-à-poche dei piccoli dischi dal diametro di circa 2 cm, distanziandoli tra loro di almeno 2-3 cm: con le dosi indicate otterrete circa 70 dischetti. Battete leggermente con il palmo della mano il fondo della leccarda o picchiettatela delicatamente sul piano di lavoro per consentire ai macarons di appiattirsi leggermente. Lasciateli seccare a temperatura ambiente per 10 minuti, quindi infornateli in forno ventilato preriscaldato a 160°C per 12-13 minuti (si consiglia l'utilizzo del forno statico). Trascorso il tempo di cottura estraete dal forno la leccarda e lasciate raffreddare a temperatura ambiente.
Procedete poi con la preparazione della crema ganache che utilizzerete per farcire i macarons. Prendete il cioccolato bianco e tritatelo finemente. Poi prendete un tegame e riempitelo d'acqua. Sopra poggiate un pentolino in cui versare il cioccolato bianco tritato. L'acqua non dovrà toccare il pentolino su cui avete versato il cioccolato tritato. Scaldate l'acqua e fate sciogliere dolcemente a bagnomaria il cioccolato avendo cura di mescolare bene con una spatola. In una brocca a parte versate la panna e unite i semi di mezza bacca di vaniglia e mescolate gli ingredienti per amalgamare.
Quindi unite la panna al cioccolato bianco che sta sciogliendo a bagnomaria. Mescolate bene con una spatola fino a creare un'emulsione lucida e priva di grumi. Quando sarà pronta versatela in una ciotolina e lasciatela raffreddare: ci vorranno circa 15 minuti.
Quando la crema si sarà raffreddata trasferitela in una sac-à-poche munita di bocchetta liscia da 12 mm. Prendete un guscio di macaron e farcitelo con la crema ganache di cioccolato bianco adagiandone un po' sulla parte piatta del disco. Poi appoggiate sopra alla crema un altro guscio di macarons, pronti per essere serviti e gustati!

Opere d'arte


AMORE E PSICHE



Amore e Psiche è un'opera di Antonio Canova, realizzata tra il 1788 e il 1793 in marmo bianco. Si trova a Parigi nel Museo del Louvre.
L'opera rappresenta gli amanti abbracciati con un erotismo sottile e raffinato. La levigatezza del marmo, lavorata da Canova, riesce a rendere la morbidezza della pelle umana e la bellezza dei corpi. Il bianco uniforme contribuisce a creare un'atmosfera di serena raffinatezza e di squisita perfezione.




CRISTO VELATO


Il Cristo velato è un'opera di Giuseppe Sanmartino, realizzata nel 1753 in marmo. Si trova a Napoli nella Cappella Sansevero.
Ciò che desta meraviglia di questa statua marmorea è l'esecuzione del velo. E' reso con una raffinatezza tale da ingannare l'occhio e l'effetto realistico, con effetti plastici, è stupefacente: si ha l'impressione che la "vera" scultura stia sotto, e che basti allungare una mano per sollevare il sudario.